
Helena Janeczek, nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da trentacinque anni.
Dopo aver esordito con un libro di poesie (Ins Freie, Suhrkamp 1989), ha scelto l’italiano come lingua letteraria per opere di narrativa che spesso indagano il rapporto con la memoria storica del secolo passato: Lezioni di tenebra, Cibo, Le rondini di Montecassino, editi da Guanda e tradotti in diverse lingue.
Il suo ultimo romanzo, La ragazza con la Leica (2017, Guanda), dedicato alla fotografa Gerda Taro, è stato finalista al Premio Campiello e ha vinto il Premio Bagutta e il Premio Strega 2018. Recentemente ha contribuito con un racconto alle antologie Indifferenza (edizioni Alphabeta, 2020) e Le ferite (Einaudi, 2021) a sostegno di “Medici Senza Frontiere”.